Sono circa 45 gli ettari di parco paesaggistico che fanno da cornice a Villa Contarini. Un patrimonio naturale tutto da visitare. Per maggiori dettagli, clicca sul riquadro corrispondente.
La facciata
Dal giardino antistante la villa è possibile notare le tracce delle pitture che ornavano le due estremità del corpo centrale dell’edificio, risalenti alla campagna di decorazione commissionata da Marco Contarini nella seconda metà del XVII secolo. Oggi gravemente compromessi, gli affreschi si possono ancora leggere nella loro interezza in alcune fotografie realizzate negli anni Sessanta del Novecento. La decorazione esterna, articolata in tre fasce sovrapposte, presentava in quella inferiore dei Telamoni che reggevano un finto cornicione; nella mediana, in asse con le finestre, le personificazioni delle Stagioni – Autunno e Inverno a sinistra, Primavera ed Estate a destra –, dei vasi con coppie di putti e monocromi centrali raffiguranti episodi di storia antica: a sinistra una scena di battaglia, a destra un trionfo militare. Nella fascia superiore, infine, si riconoscono ancora oggi le allegorie della Giustizia e dell’Abbondanza, a sinistra, mentre sulla parete opposta è possibile identificare con sicurezza solo la Nobiltà. Gli ovali centrali, ormai quasi del tutto deperiti, raffiguravano il Giudizio di Paride e Apollo e le Muse.
La scalinata centrale d’accesso alla villa introduce a un vestibolo sorvegliato dalla presenza di due leoni, versione in gesso di quelli bronzei, opera dello scultore Luigi Ceccon (1833-1919), adagiati all’ingresso del tempietto cilindrico, nel giardino antistante la villa, dedicato al duca Silvestro Camerini.
Le Peschiere
Le peschiere sono uno degli elementi più antichi e suggestivi del parco. La loro presenza è già testimoniata dalle fonti iconografiche seicentesche e costituiscono oggi, come una volta, lo sfondo ideale per feste e banchetti. In prossimità dell’angolo della peschiera si trovano i resti di due cascatelle ornate di rocaille, pietre e rocce usate per abbellimento, che bordavano i due lati di una discesa ad un abbeveratoio.
Alcuni imponenti mascheroni e resti di statue antiche sono collocati ai lati del viale della peschiera. Questo materiale lapideo sarebbe servito per la decorazione dell’ala porticata semicircolare che, secondo il progetto di Paolo Camerini, avrebbe dovuto chiudere l’emiciclo della piazza antistante la villa ma il progetto non fu mai realizzato. Un canale emissario dalle peschiere alimenta il vicino lago.
La Ghiacciaia
Tra la peschiera e il lago vi è una collinetta artificiale che racchiude uno degli elementi che in passato caratterizzava ogni parco: la ghiacciaia che, probabilmente seicentesca, univa la sua funzione utilitaristica di conservazione del ghiaccio durante la stagione calda alla possibilità di offrire un’occasione “paesaggistica” con la creazione di un percorso e di un belvedere sulla sommità.
A lato della ghiacciaia, Paolo Camerini fece realizzare uno scivolo su rotaia per barche. Lasciandosi scivolare nelle acque l’abbrivio consentiva alla barca di raggiungere l’altra sponda dell’isola. Dalla parte opposta della ghiacciaia uno chalet (XIII) prospiciente il lago permetteva di trovare ristoro dopo le partite di tennis che si giocavano su un campo di cemento.
Il Lago
Questa straordinaria apertura scenografica data dalla presenza dello specchio d’acqua venne realizzata nel corso dei lavori di bonifica dell’area intrapresi alla fine dell’Ottocento da Paolo Camerini. La terra degli scavi venne utilizzata per innalzare l’isola sulla cui sommità si erge ancora la statua del Cristo delle Acque (XV) di L. Bistolfi.
Le rive sinuose sono variamente ornate di specie arboree, molte delle quali di origine esotica, che conferiscono grande suggestione al luogo. Una notevole popolazione di volatili acquatici ha trovato inoltre dimora e protezione tra gli arbusti delle sponde.
Era questo il luogo deputato alle gite in barca, ai giochi e ai momenti di relax nei pressi dello chalet (XIII). Alcune vecchie immagini riprendono eleganti signori che pattinano sulla superficie ghiacciata del lago.
I Viali perimetrali
Il parco è costeggiato da alcuni viali perimetrali. Uno di questi, detto Viale dei Pioppi, segue il confine del parco ed è attualmente composto da pioppi neri (Populus nigra) messi a dimora circa 10 anni fa al posto del viale originario andato perduto nel tempo.
Il percorso piega poi a ovest continuando nel Viale delle Contesse che con la sua estensione di circa un chilometro sottolinea il punto di maggiore ampiezza del parco. Il Viale delle Contesse è costituito da circa 180 individui arborei della specie Robinia pseudoacacia.
Il percorso perimetrale prosegue poi, per circa 500 metri lungo il confine ovest, con il Viale degli Ippocastani composto da un doppio filare di ippocastani (Aesculus hippocastanum) per l’appunto. Nella parte sud ovest del viale sono presenti sul filare anche altre specie arboree tra cui numerosi pioppi neri e platani. Al termine del percorso perimetrale un Viale di Tigli collega il cancello a lato della chiesa con il parterre retrostante la villa.
Il Parterre Sud
Il parterre sud forma il giardino antistante la facciata della villa sin da quando venne realizzato nei primi anni ’70 da parte della famiglia Ghirardi. Precedentemente a questa data il giardino era tenuto a prato e non presentava alcun disegno formale come testimoniano alcuni documenti storici di inizio ‘900. Risalendo nel tempo possiamo però affermare che due diversi parterre erano stati realizzati in precedenza come testimonia la mappa del Businari del 1788 e poi il parterre della sezonda metà dell’Ottocento del Maestri.
Il parterre attuale è spartito in aiuole divise da vialetti ricoperti di ghiaino: due assi perpendicolari tra loro con due cerchi laterali ad oriente e ad occidente, infine, uno spazio circolare centrale dove si intersecano gli assi principali e dove è presente una grande fontana coreografica.
Il Parterre Nord
Sul retro della villa l’ampia terrazza è contenuta verso nord da un muraglione coronato da una balaustra. Il parterre nord è spartito in semplici aiuole tenute a prato e arrichita da una fontana centrale in asse. Due scale consentono di accedere alla sottostante Fontana della Conchiglia e al vasto prato che si estende verso nord, un tempo utilizzato come risaia.